Ciclo sulla visione (e la rappresentazione visiva)

Una delle opere fotografiche

Due persone che si fotografano l’un l’altra con una macchina reflex. L’occhio di ognuna è visibile al centro dell’obiettivo.
Tra i due scatti ci deve essere stata una disincronia, perché si sta usando un mezzo per guardarsi e non ci si guarda direttamente negli occhi, cosa che avviene invece nella fase di inquadratura, nella quale, come risulterà nelle foto, l’occhio dell’altro è a fuoco solo se il proprio lo è per lui (per il teorema di reciprocità).
Le due fotografie sono stampe ai sali d’argento da negativo, per non indurre il sospetto che le immagini siano state ritoccate in fase di postprocessing.

Il ciclo di opere sulla visione (e la rappresentazione (visiva)) è attualmente composto da cinque opere ''fotografiche'', una videoinstallazione interattiva, una installazione e un saggio. Sono qui mostrate due delle opere ''fotografiche'', la videoinstallazione interattiva e l'installazione.

Ad occhi bassi

Quest’opera, oltre ad appartenere al ciclo sulla visione, fa parte di quel ciclo di opere sulla interattività e la comunicazione che si propongono di sondare le possibilità della comunicazione nei suoi rapporti con lo spazio ed il tempo (lo spaziotempo), indagandone i limiti e quindi indagando la natura dello spaziotempo e della nostra autocoscienza.

Un’installazione interattiva nella quale gli spettatori, uno di fronte all’altro, sono invitati a videochattare utilizzando due pc connessi ad internet, e a sperimentare in prima persona un fenomeno ottico tipico di quando l'”interazione” visiva non avviene in modo diretto, ma è mediata da mezzi di riproduzione dell’immagine: l’impossibilità di guardarsi negli occhi l’un l’altro.

Sul muro è proiettata una scritta.

 

Foto mentre abbraccio mia madre

Nata dai miei studi sui limiti della rappresentazione visiva, in realtà mostra i limiti del senso della vista.
Un’opera visiva-non visiva, con foto-nonfoto.

Le foto sono state scattate con la fotocamera del telefonino centrata sul mio occhio. Ogni foto è inclinata con l’inclinazione che aveva la testa che al momento dell’abbraccio (dello scatto).

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Dietro la colonna

Opera incentrata su un quadro di Piero della Francesca: con una illusione ottica riesco a portare sulla superficie del quadro delle immagini che si trovano in un piano ortogonale, invisibile alla prospettiva; tale fenomeno è lo stesso previsto dalla relatività generale e sfruttato in astronomia per vedere galassie nascoste dietro altre galassie

SERIECiclo sulla visione
TITOLODietro la colonna
DENTRO L'OPERADisney Channel

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